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Il Museo

Il museo MUAP accompagna i visitatori alla scoperta della civiltà appenninica umbro-marchigiana, utilizzando come chiave d’accesso la dimensione della comunità, le sue modalità di vita e di lavoro, nonché il suo rapporto con il territorio ed il paesaggio.

Sezioni del museo

Scoperte-archeologiche

Scoperte archeologiche

Nel 2004, lungo la strada tra Serra Sant’Abbondio e Frontone, sono state trovate tracce di una necropoli. Sono seguite quattro campagne di scavo, dirette dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, che hanno portato alla luce 51 sepolture.

Presso il MUAP sono esposti alcuni corredi delle tombe databili dal IV al III secolo a.C., epoca a cui risale la maggior parte delle sepolture rinvenute.

Il sito, probabilmente utilizzato per scopi funerari dal VI secolo a.C. fino all’età romana, fornisce importanti informazioni sul passaggio epocale che ha condotto il territorio marchigiano sotto il dominio romano. I corredi funebri, caratterizzati dall’unione di elementi culturali umbro piceni, gallici ed etrusco romani, testimoniano l’importanza di questo territorio come fondamentale crocevia tra l’area adriatica e l’area tirrenica.

Ottava Rima

Boschi, macchie e pascoli dell’Appennino umbro-marchigiano per secoli sono stati fonte d’ispirazione e luogo ideale in cui praticare l’“ottava rima”, forma poetica popolare con cui i cantori di queste terre hanno narrato l’anima del proprio mondo rurale.

Considerata una sorta di dono di natura, tale pratica è tramandata di padre in figlio e spesso svolta da illetterati o analfabeti. Le poesie sono solitamente improvvisate o, talvolta, composte e imparate a memoria, pur essendo sempre ispirate dalla freschezza dell’arte estemporanea. 

L’adattamento dell’ottava a temi d’attualità ne ha consentito la sopravvivenza secolare fino alla contemporaneità, tanto che personaggi come Roberto Benigni e Francesco Guccini si sono cimentati in questa forma poetica.

Uso Civico

Per secoli, l’uso delle risorse boschive è stato disciplinato da regole e pratiche codificate. Comunanze, Università o Consorzi di famiglie “originarie” (composte cioè dai più antichi nuclei di famiglie locali) si sono posti l’obiettivo di gestire collettivamente boschi, prati e pascoli, garantendo la sopravvivenza delle comunità montane e conservando al contempo le risorse naturali per le generazioni future.

Alcune di queste forme associative sono ancora oggi attive sul territorio, tra cui la Comunanza Agraria degli Uomini Originari di Serra Sant’Abbondio. Per lungo tempo, queste terre sono state concesse alla Comunanza in enfiteusi, forma di gestione che nel Medioevo si diffonde soprattutto nelle proprietà ecclesiastiche prevedendo il pagamento di un canone e l’esecuzione di migliorie del terreno la cui proprietà rimane del concedente.

Mestieri del Bosco

Le comunità vissute tra i monti dell’Appennino umbro-marchigiano sono riuscite a sopravvivere vivendo in equilibrio e armonia con l’ambiente montano.


Diversi sono gli attori che nei secoli hanno modellato il paesaggio che ammiriamo ancora oggi: cese, sentieri, piazzole di carbonaie, reliquie di capanne pastorali testimoniano il loro antico legame con la natura e con un modo di vivere semplice, praticato da alcuni montanari fino ad un passato molto recente.

Mestieri del bosco

Contatti

MUAP
Corso Dante Alighieri 28
Serra Sant’Abbondio
61040 PU

Per informazioni:
info@muapecomuseo.it

Orari

Sabato – Domenica e Festivi:
Ore 15.30 – 18.30

Agosto dal Martedì alla Domenica:
Ore 15.30 – 18.30

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